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NOV 2020
- Blog di Nutrizione
Tiroidite di Hashimoto: sintomi, dieta, cura

Tiroidite di Hashimoto: sintomi, dieta, cura
Tiroidite di Hashimoto: quali sono i sintomi, la dieta e la cura
La tiroidite cronica di Hashimoto è una patologia di natura infiammatoria (tiroidite appunto) autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule della tiroide. Molti linfociti si accumulano all’interno della tiroide, producendo gli anticorpi, parte essenziale del processo autoimmunitario. La tiroidite di Hashimoto conduce ad una progressiva ipofunzione della tiroide fino ad uno stato di scarsa produzione di ormoni T3 e T4 e quindi ipotiroidismo. La tiroidite di Hashimoto ha una incidenza nelle donne molto superiore rispetto agli uomini (3,5 casi per 1000 abitanti per le donne, 0,8 casi per 1000 abitanti l’anno.
Cos’è la tiroide?
La Tiroide è una delle ghiandole endocrine, che producono e immagazzinano ormoni per rilasciarli al bisogno nel circolo sanguigno. La tiroide è una ghiandola a forma di farfalla, posta anteriormente nel collo. Gli ormoni prodotti dalla tiroide sono la triiodiotironina (T3) e la tiroxina (T4). Gli ormoni tiroidei sono coinvolti nel metabolismo, nella regolazione del cuore, nello sviluppo del cervello, nella respirazione, nella termogenesi, nella regolazione della sintesi del colesterolo, nella forza muscolare, della secchezza cutanea e dei capelli, nel ciclo mestruale, nel peso corporeo
Quali sono le cause della Tiroidite di Hashimoto?
Le cause precise della Tiroidite di Hashimoto non sono ben conosciute, anche se più fattori possono essere correlati e predisponenti a questa patologia autoimmune:
- Genetica: l’incidenza della Tiroidite di Hashimoto è maggiore se in famiglia ci sono altri casi di tiroidite o patologie autoimmuni Inltre la malattia si sviluppa più frequentemente in chi è affetto da Sindrome di Down, Sindrome di Turner e Sindrome di Klinefelter
- Sesso: la malattia presenta una incidenza nelle donne, probabilmente a causa degli ormoni.
- Età: la malattia si presenta più di frequente nei soggetti adulti tra i 40 e i 65 anni
- Trattamenti con citochine (interleuchina 2 e interferone): le citochine possono favorire la comparsa di Tiroidite Autoimmune Cronica nei soggetti predisposti
- Contaminanti ambientali: radiazioni, farmaci, infezioni possono contribuire alla comparsa della tiroidite di Hashimoto
- Iodio e sostanze contenenti iodio: lo iodio può potenziare la reazione autoimmune ed aumentando l’effetto dell’ipotiroidismo
- Altri fattori: alcuni agenti chimici rilasciati nell’ambiente, alcuni farmaci o alcune infezioni virali possono contribuire alla comparsa di malattie autoimmunitarie della tiroide
Molto spesso si osserva l’associazione della Tiroidite di Hashimoto con altre patologie autoimmuni come
- Celiachia
- Diabete di tipo I
- Artrite Reumatoide
- Vitiligine
- Alopecia areata
- Lupus Eritematoso Sistemico
- Morbo di Addison
- Sindrome di Sjögren
- Anemia Perniciosa
- Anemia Emolitica
- Epatite autoimmune
- Rettocolite ulcerosa
- Miastenia Gravis
Quali sono i sintomi della Tiroidite di Hashimoto?
A seguito del processo immunitario si sviluppano diversi sintomi, alcuni più precoci di altri, che fanno scattare i campanelli di allarme
- Ingrossamento della ghiandola (gozzo), fino al punto da causare problemi respiratori e di deglutizione
- aumento di peso o difficoltà a perdere peso,
- incremento del colesterolo totale
- bradicardia, ovvero, battito cardiaco rallentato,
- noduli tiroidei
- difficoltà di concentrazione,
- stanchezza eccessiva,
- affaticamento
- depressione.
- Ansia
- Perdita di memoria
- dolori articolari o muscolari,
- capelli sottili e secchi,
- unghia fragili
- pallore
- stitichezza,
- pallore,
- gonfiore
- scarsa tolleranza al freddo;
- alterazioni del ciclo mestruale e difficoltà di concepimento.
Come viene diagnosticata la Tiroidite di Hashimoto?
La diagnosi della Tiroidite di Hashimoto non è semplice e dato l’esordio lento della malattia, potrebbero essere necessari mesi o addirittura anni.
La diagnosi si basa su:
- Anamnesi e Esame obiettivo: può evidenziare la presenza del gozzo, oppure di noduli o tumefazioni della tiroide
- Esami del sangue: attraverso l’analisi degli anticorpi anti-tireoperossidasi (AbTPO) e anti-Tireoglobulina (AbTg), e il dosaggio degli ormoni tiroidei (fT3, fT4 e TSH), utile a evidenziare la loro ridotta o mancata produzione
- Eco-color-doppler, TAC e Biopsia con ago-aspirato
Quali sono le terapie mediche della Tiroidite di Hashimoto?
- Terapia farmacologica: Il medicinale che viene somministrato è il T4 sintetico (levotiroxina), per ristabilire i valori normali degli ormoni tiroidei. Periodicamente deve essere fatto un controllo dei valori di TSH, per verificarne il dosaggio
- Chirurgia: L’intervento chirurgico è necessaria solo raramente, ad esempio se il gozzo ha dimensioni che pregiudicano funzioni come la deglutizione e la respirazione e/o se si sospetta un cancro della tiroide.
- Alimentazione e stile di vita: molti sono i fattori a cui porre attenzione a livello alimentare. Ne andrò ad evidenziare alcuni nel paragrafo successivo
Quale è la dieta per la Tiroidite di Hashimoto?
In qualsiasi condizione autoimmune, ci sono diverse aree problematiche chiave che sono alla base dei sintomi. La dieta per la Tiroidite cerca di affrontare ciascuno di questi, riportando il corpo in equilibrio in modo che possa funzionare correttamente.
- Salute intestinale: infiammazione intestinale, disbiosi intestinale e un rivestimento intestinale “gocciolante”, o “leaky gut”, contribuiscono allo scarso assorbimento dei nutrienti e all'infiammazione sistemica che alimenta la risposta autoimmune. Nella dieta vengono evitati cibi che irritano il rivestimento intestinale, mentre sono inclusi cibi che supportano la salute dell'intestino.
- Densità di micronutrienti: ogni sistema del corpo ha bisogno di un'ampia gamma di nutrienti per funzionare al meglio, compreso il sistema immunitario.
- Equilibrio dello zucchero nel sangue: livelli elevati di zucchero nel sangue possono portare a infiammazioni sistemiche, reazioni immunitari, squilibri ormonali e funzioni cerebrali compromesse.
È inoltre importate:
- Dormire a sufficienza per evitare l'infiammazione.
- Gestire lo stress: quali fattori stressanti puoi ridurre o eliminare dalla tua vita? Quali attività quotidiane per ridurre lo stress puoi svolgere?
- Esercizio: regolare ma non eccessivo.
- Mantenere le connessioni sociali: molti studi dimostrano che coloro che mantengono sane connessioni sociali sono più sani, più felici e vivono più a lungo.
Cosa mangiar per migliorare i sintomi di una dieta per Hashimoto?
Il cibo più adatto in una dieta per la Tiroidite di Hashimoto è quello meno elaborato e non industrializzati. Tra questi:
- Alimenti anti-gozzigeni come l’avena,
- Carni di qualità prive di ormoni, antibiotici possibilmente da pascolo
- Alimenti ricchi di glicina come il tessuto connettivo o brodo di ossa.
- Pesce di mare pescato, meglio se di oceano e di piccola taglia , per il basso contenuto di mercurio
- Grassi di qualità: scegli grassi animali allevati al pascolo, olio d'oliva, olio di avocado e integratori Omega 3, Olio di semi di lino spremuto a freddo, a patto che questo abbia mantenuto la catena del freddo e che sia quindi acquistato e conservato sempre in frigorifero.
- Frutta biologica a basso indice glicemico: mangia frutta a basso contenuto di zucchero e mangiala con grassi, fibre o proteine per rallentare l'assorbimento di zucchero.
- Cibi ricchi di Selenio e zinco, Il selenio ha inoltre un potere antiossidante che è in grado di sostenere l’organismo durante lo stato infiammatorio e favorire il corretto funzionamento degli enzimi deputati alla conversione del T4 in T3. La migliore fonte di selenio sono le noci brasiliane
Quali sono gli alimenti da evitare in caso di Tiroidite di Hashimoto?
- Grano e glutine, per via dell’effetto sul leaky gut, intestino permeabile e della stimolazione dell’infiammazione sistemica
- Legumi a casua dell peresenza di lectine
- Frutta secca, specialmente con pellicina per via del contenuto e del rilascio di istaminaLatticini: per via della caseina e dell’effetto mimico in molte patologie autoimmuni a carattere infiammatorio,.
- Alimenti ricchi di istamina sono funghi, affettati, cacao, pesci conservati (scatolame), solanaceae, formaggi stagionati e moltissimi altri.
- Alimenti gozzigeni, che rallentano la tiroide, tra cui brassicacee: cavoli, broccoli, cavolfiore, ravanelli, cavoletti di bruxelles.
- Solanacee (pomodori, peperoni e melanzane) a causa del loro potere infiammatorio anche per la stimolazione della leaky gut
- Spezie come pepe di Caienna, peperoncino in polvere, paprika, peperoncino e curry.
- Oli raffinati e lavorati e oli vegetali
- Zuccheri e dolcificanti, compresi quelli naturali e artificiali
- Emulsionanti, addensanti e altri additivi alimentari: fare attenzione a gomma di guar, carragenina, gomma xantana, gomma di cellulosa, lecitina di soia e altri additivi.
- Alcol
- FANS: i farmaci antinfiammatori non steroidei come l'aspirina e l'ibuprofene infiammano l'intestino, quindi evitali se possibile.
Autore: Dottor Neri, nutrizionista a Bologna
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