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NOV 2022
- Blog di Nutrizione
Differenze tra grasso viscerale e grasso sottocutaneo

Differenze tra grasso viscerale e grasso sottocutaneo
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Grasso viscerale e grasso sottocutaneo: quali sono le differenze?
Non tutti lo sanno, ma non esiste un unico genere di grasso. Quest’ultimo, infatti, può essere sia viscerale sia sottocutaneo: spieghiamo, innanzitutto, quali sono le differenze fondamentali tra le due tipologie, tenendo presente che il fattore di rischio non è uguale per entrambe.
Cominciamo con il grasso sottocutaneo, che a conti fatti è il più innocuo. In termini semplici, questo adipe è quello che potete afferrare con le dita: è superficiale, poiché si sviluppa tra i muscoli e il derma, ed è localizzato specialmente in aree come l’addome, le cosce, le braccia, i fianchi ecc.
Invece il grasso viscerale – come si evince dal nome stesso – è di gran lunga più profondo. Circonda organi come il cuore e il fegato, ed è senza dubbio più pericoloso per la nostra salute. Il problema non è puramente estetico, anzi, dato che il grasso viscerale dà origine a numerose sostanze che favoriscono le infiammazioni.
Il grasso sottocutaneo può essere definito come un vero e proprio deposito di calorie. Ridurlo vuol dire essere più in forma, agili e scattanti, nonché più tonici. Tuttavia è molto più importante intervenire per limitare il grasso viscerale, in quanto esso determina alterazioni ormonali e aumenta l’eventualità di patologie varie.
Ovviamente è normale avere una certa quantità di grasso viscerale. È essenziale evitarne l’eccesso, per non andare incontro a malattie come il diabete, la steatosi e persino l’Alzheimer. È indispensabile, dunque, sia curare l’alimentazione sia dedicarsi a una corretta attività fisica.
Il potere infiammatorio del grasso viscerale
Con ciò non intendiamo che il grasso sottocutaneo sovrabbondante non sia dannoso; più che altro, quello viscerale può causare disturbi più gravi.
Come già abbiamo evidenziato, l’adipe che si accumula intorno agli organi provoca il rilascio di elementi ad alto potere infiammatorio. Tra questi citiamo l’interleuchina-6: essa, conosciuta anche soltanto come IL-6, è una molecola che stimola la produzione della cosiddetta proteina C-reattiva (che spesso è alla base di infarti e, in generale, di patologie cardiovascolari).
L’interleuchina-6 è anche predittiva di diabete mellito. La sua formazione, ad ogni modo, è strettamente connessa alla crescita del grasso viscerale. Al contrario, i livelli di IL-6 sono inferiori nel grasso sottocutaneo.
L’adipe viscerale, inoltre, è legato a una sostanza chiamata TNF-alfa: il fattore di necrosi tumorale α, una citochina infiammatoria che può portare addirittura alla morte apoptotica delle cellule nelle situazioni più gravi. Il TNF a volte induce la febbre, altre volte vasodilatazione, altre volte ancora influisce negativamente sul sistema immunitario.
Il fattore di necrosi tumorale si incrementa in maniera proporzionale al tessuto adiposo viscerale. Un ulteriore motivo per tenere sotto controllo questo tipo di grasso.
Parlando degli elementi pro-infiammatori che derivano dal grasso viscerale, dobbiamo menzionare anche la resistina. Questo è un ormone che, come potrete intuire, conduce a una maggiore resistenza all’insulina. Si fa quindi più concreto il rischio di diabete.
Perché il grasso viscerale accentua il pericolo di diabete?
L’insulina è un ormone prodotto nelle isole di Langerhans nel pancreas; il suo scopo è abbassare i livelli di glucosio nel sangue, e scongiurare un aumento della glicemia.
Tra i numerosi problemi che comporta il grasso viscerale c’è proprio l’insulino-resistenza. L’organismo è più propenso a malattie come il diabete, o comunque all’iperglicemia. Il punto è che le cellule diventano meno sensibili all’insulina: la quantità di glucosio sale, con conseguenti scompensi.
Anche da ciò emerge l’effetto negativo dell’adipe viscerale nei confronti della nostra salute. Monitorarlo e ridurlo con il giusto stile di vita è indispensabile per il benessere di tutto il corpo.
Grasso viscerale e condizioni del cuore
Nel complesso, il grasso viscerale è deleterio per il cuore e per l’apparato circolatorio.
Esso causa disturbi come:
l’ipertensione arteriosa;
un innalzamento dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue;
infarti e ictus;
danni alla funzione della pompa cardiaca;
un’alterazione del metabolismo cardiaco.
Le persone in sovrappeso hanno più probabilità di incorrere in simili problematiche. Senza dimenticare l’incremento dei trigliceridi, la calcificazione delle coronarie e lo sviluppo della placca aterosclerotica.
Altri rischi legati al grasso viscerale
Studi recenti dimostrano che il tessuto adiposo viscerale è connesso alla steatosi epatica: in pratica, il grasso intorno al fegato affatica l’organo e determina malattie come la cirrosi.
Ricordiamo, poi, che tale condizione peggiora la qualità del sonno e incentiva lo stress e l’affaticamento. Questi fattori, a loro volta, contribuiscono al grasso, in un vero e proprio meccanismo a catena.
È possibile verificare se il grasso viscerale è eccessivo senza fare esami specifici? Sì, misurando il giro vita: quello dell’uomo non dovrebbe superare i 102 cm, quello della donna gli 88 cm. Un elemento di rischio è il fenotipo corporeo androide, che consiste in un accumulo di adipe soprattutto nella sezione centrale del fisico. Infine, le comuni analisi del sangue possono fornire informazioni al riguardo (per esempio in merito ai valori delle transaminasi e dei trigliceridi).