Dottor Neri Nutrizionista a Bologna

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Pensi che alimentarsi con pane pasta e pizza e vino sia seguire la “Dieta Mediterranea”? Pensi che gli spaghetti al pomodoro siano l’emblema della Dieta Mediterranea? A Bologna, Pensi che le lasagne che si mangiano, così come gli spaghetti al ragù, carne chianina alla brace o la polenta concia, facciano parte della Dieta Mediterranea, dato che sono tipiche dell’Italia? Continuando a Leggere capirai che non è proprio così.

La Dieta Mediterranea è un modello nutrizionale che ha tratto ispirazione dai modelli alimentari diffusi in alcuni paesi del bacino mediterraneo (come l'Italia, la Grecia, la Spagna e il Marocco) a metà del secolo scorso. Si basa su alimenti tradizionalmente consumati in questi paesi in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva (grasso insaturo), rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci. Ma il concetto di dieta mediterranea vera e propria prese piede e venne diffuso a seguito della pubblicazione dei libri del Fisiologo Keys a seguito degli studi da lui eseguiti su una popolazione vasta di persone.

Ora l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ritiene che la dieta mediterranea sia lo stile alimentare migliore a livello salutare.

Le abitudini alimentari a cui si fa riferimento per il termine di Dieta Mediterranea, in senso stretto, sono quelle associate ad alcune località dell'isola di Creta e dell'Italia meridionale degli anni ’50 e ’60.  Come ben noto in quelle regioni è molto ricco l’utilizzo di olio di oliva e da qui si è esteso il termine Dieta mediterranea anche a altre regioni sul mediterraneo produttrici di olio di oliva

La Dieta Mediterranea, che rientra tra i modelli dietetici salutari per clienti alla ricerca di benessere e salute è un Modello alimentare che si è sbizzarrito nelle sue varie declinazioni gastronomiche.

La scelta del riferimento per definire Dieta Mediterranea, a solo Grecia e Italia Meridionale è dovuto ad Evidenze Epidemiologiche, ovvero su evidenze di un migliore stato di salute ed una maggiore longevità di queste popolazioni.

Inoltre alcuni studi, hanno provato che in queste aree geografiche, nei primi anni sessanta, l'aspettativa di vita era tra le più alte del mondo; al contrario l'incidenza di malattie come la cardiopatia ischemica, alcuni tumori e altre malattie croniche correlate alla dieta era invece tra le più basse del mondo, nonostante l'elevata abitudine al fumo, la povertà e la scarsa assistenza sanitaria di quelle regioni.

Quali sono le caratteristiche che deve avere la Vera Dieta Mediterranea?

  1. abbondanti alimenti di origine vegetale (frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali integrali, patate, fagioli e altri legumi, noci, semi), freschi, al naturale, di stagione, di origine locale; 
  2. frutta fresca come dessert giornaliero, dolci contenenti zuccheri raffinati o miele poche volte la settimana; 
  3. olio di oliva come principale fonte di grassi; 
  4. latticini (principalmente formaggi e yogurt) consumati in modesta-moderata quantità; 
  5. pesce e pollame consumato in quantità modesta-moderata; 
  6. da zero a quattro uova la settimana; 
  7. carni rosse in modesta quantità; 
  8. vino consumato in quantità modesta-moderata.

La Dieta Mediterranea prevede un contenuto in grassi tra il 25-35% prevalentemente insaturi ed una modesta quantità (meno del 10%) di grassi saturi). Nella Dieta Mediterranea, l’apporto proteico è attorno al 12-18% e i carboidrati tra il 50 ed 65%.

Non dimentichiamoci una cosa molto importante: originariamente seguire la Dieta Mediterranea era associata ad una attività fisica lavorativa, regolare e prolungata; cosa ormai e da un lato fortunatamente abbandonata a Bologna e nel resto dei paesi civilizzati.

All’epoca degli studi di Keys, non ricorrevano piatti che richiedessero una elaborata preparazione ad eccezione delle minestre, baccalà, polenta e frittata.  La presa come riferimento per definire al Dieta Mediterranea, non conosceva l'abbondanza, quindi era una realtà in cui pasta e carne non erano certo tutti i giorni.

Nei vari studi che vennero svolti per elaborare la Dieta Mediterranea si dimostrò che il consumo di grassi saturi era fortemente correlato con la malattia delle coronarie; invece esisteva una relazione inversa tra rapporto grassi poli-insaturi/saturi e rapporto grassi mono-insaturi/saturi da un lato ed incidenza e mortalità per cardiopatia ischemica. L'apporto elevato di grassi monoinsaturi rifletteva un abbondante uso di olio di oliva, tipico delle aree Mediterranee. 

In generale i gruppi di alimenti di origine animale e lo zucchero erano direttamente correlati con la mortalità coronarica, mentre quelli di origine vegetale, il pesce ed il consumo di alcool lo erano in forma inversa. Inoltre esisteva un rapporto diretto e significativo tra consumo di grassi saturi, colesterolemia media delle singole coorti e incidenza e mortalità coronarica. 

L'OMS pubblicò nel 1990 uno studio parallelo al Seven country Study, che confermò i risultati sul rapporto tra dieta, nutrizione e prevenzione delle malattie croniche, acui fece seguito la pubblicazione della “piramide Alimentare”.

Un concetto importante da ribadire è che

Nella Dieta Mediterranea, l'enfasi era posta sulle piccole porzioni per cause di necessità (tipiche del dopoguerra); 

Quello che si è verificato negli ultimi 50 anni è uno scostamento dalle abitudini aliemntari e di vita delle popolazioni da cui ha avuto origine la Dieta Mediterranea: negli anni ’50- ’60 casi di Obesità, Malattie coronariche, sindrome metabolica ed altre erano tra le più basse in Europa, sia per la qualità delle materie prime che per le quantità che per l’attività fisica che era parte integrante dello stile di vita di quelle popolazioni

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