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ANA (anticorpi antinucleo) Alti o normali , Patologie autoimmuni, malattia uatoimmune

ANA (anticorpi antinucleo) Alti o normali , Patologie autoimmuni, malattia uatoimmune

Gli ANA (o proteine antinucleo) sono anticorpi che colpiscono con lo scopo di rendere inutilizzabili o dgradare proteine sane ​​all’interno del nucleo di una cellula sana, per questo sono definiti auto anticorpi. Gli anticorpi normalmente in un organismo sano, sono parte del nostro sistema immunitario, prodotti dalle cellule B dei linfociti ed hanno lo scopo di proteggerci da agenti esterni estranei o patogeni. Cosa succedee quando entra in azione anticorpi specifici per alcune proteine? Quando un anticorpo riconosce specificamente  proteine estranee di un agente infettivo, scatena di norma una cascata di reazioni biochimiche in grado di reclutare proteine e produrre un processo infiammatorio. Se gli anticorpi commettono un errore di riconoscimento e scambiano proteine del nostro organismo come estranee e nemiche, questi anticorpi che riconoscono il self (autoanticorpi), ed inducono lo stesso

A volte questi anticorpi cadono in errore, bollando proteine del nostro stesso organismo come estrenee e pericolose; gli anticorpi che agiscono in questo modo vengono chiamati autoanticorpi e sono in grado di scatenare cascate infiammatorie a carico dei nostri stessi tessuti analogamente a un’azione contro organismi e proteine strane. Normalmente possono essere presenti più più autoanticorpi, il problema sorge quando questi anticorpi che riconoscono il Self sono elevati in quantità questo perché si scatenano le patologie di tipo autoimmune come ad esempio L’artrite reumatoide, la tiroidite, il morbo di Crohn e patologie similari. Le ANA ovvero le proteine anti-nucleo sono una tipologia di auto anticorpi.

Giunti a questo punto ci possiamo chiedere quali sono i valori per questo tipo di auto anticorpi?

Le nanalisi emaitche vanno condotte sulla verifica di diluizioni crescenti (40-80-160-320-640) del sangue e se viene riscontrata la presenza in diluizioni emetiche superiori ad 1:160 il test all’ANA è positivo (in alcuni laboratori, questo viene riportato in unità internazionali in cui 1 IU ​​è equivalente a 1:160).

Più precisamente per valori di diluizioni o valori UI:

  • Minore o uguale a 1.0 IU è negativo (popolazione sana)
  • 1,1-2,9 IU è debolmente positivo.
  • 3,0-5,9 IU è positivo.
  • Maggiore o uguale a 6.0 IU è fortemente positivo.

I valori bassi sono considerati negativi (per esempio 1:80 o 0,5 UI), mentre quelli superiori al normale, ad esempio 1:320 (2 UI) sono positivi, cioè indicano una concentrazione più elevata del normale e si verifica fin quando la presenza degli ANA sia rilevabile:

quindi maggiore è la concentrazione nel campione iniziale, maggiore sarà la diluizione a cui sarà ancora possibile riscontrare la presenza degli anticorpi anci nucleo.

Un altro elemento distintivo è possibile riscontrare nelle analisi delle ANA ovvero quello che viene definito pattern. Pattern diversi possono corrispondere a malattie autoimmuni diverse, ma nel contempo non c’è una correlazione così esplicita. Tra i pattern più frequenti figurano:

  • Omogeneo (diffuso), che nella maggioranza dei casi corrisponde al lupus eritematoso sistemico e a malattie del tessuto connettivo.
  • Granulare, che spesso corrisponde al lupus, alla sindrome di Sjögren, alla sclerodermia, alla polimiosite, all’artrite reumatoide e a malattie dei tessuti connettivi.
  • Nucleolare, che spesso è correlato alla sclerodermia e alla polimiosite.
  • Centromero (periferico), che mostra una corrispondenza elevata alla sclerodermia esofagopatia, alla sindrome CREST (fenomeno di Raynaud, sclerodattilia, teleangiectasia, calcinosi).

Quando bene considerare questi esami come indice di una patologia?    Quando siamo in presenza di patologie croniche del fegato, malattie autoimmuni del collagene e del tessuto connettivo, lupus iatrogena ovvero indotto da farmaci io site ovvero una patologia infiammatoria muscolare, artrite reumatoide sindrome di fregano, sclerosi sistemica, lupus eritematoso sistemico.

Se l’esito dell’ANA è positivo la probabilità che si presenti una patologia autoimmune è elevata anche se non sono rari casi in cui ci possano essere esiti positivi anche in soggetti sani, soprattutto in pazienti anziani: occorre perciò fare esami più approfonditi per verificare l’esistenza della patologia (come artrite reumatoide o altro). È importatne sapere che il test ANA consente di diagnosticare molte patologie di tipo autoimmune prima che queste manifestino i sintomi in modo evidente.

Il 95% circa dei pazienti affetti dal lupus eritematoso sistemico è positivo all’esame degli anticorpi antinucleo. Se il paziente manifesta i sintomi del lupus, come l’artrite, l’eruzione cutanea e la trombocitopenia autoimmune, probabilmente è affetto dal lupus, cia congenito che di tipo iatrogeno (indotto da farmaci) ed in quest’ultimo caso può essere utile approfondire con un test antiistoni

Di norma se l’esito dell’esame negativo non è quindi necessario fare altri esami degli autoanticorpi

È stata definita un’associazione tra positività a tes ANA e  l’incidenza di speifiche patologie di tipo autoimmune

  • patologie del tessuto connettivo: 100%
  • lupus iatrogeno (indotto da farmaci): 100%
  • lupus eritematoso sistemico: 99-100%
  • malattia mista del tessuto connettivo 100%
  • epatite autoimmune 100%
  • sclerosi sistemica 97%
  • sindrome di Sjögren: 48-96%
  • sclerodermia: 60-95%
  • polimiosite e dermatomiosite: 40-80%
  • artrite reumatoide: 30-50%
  • malattie tiroidee 30-50%

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